sabato 22 giugno 2013

Meno rifiuti urbani per via della crisi: il Rapporto ISPRA 2013


Presentato a Roma alla presenza del Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, il "Rapporto Rifiuti Urbani ISPRA 2013" che quest’anno scatta una fotografia ancora più attuale della situazione dei rifiuti urbani italiana, includendo anche i dati preliminari relativi al 2012.

Secondo i dati contenuti nel rapporto, per via della crisi è calata di quasi 1,1 milioni di tonnellate la produzione nazionale dei rifiuti urbani che, tra il 2010 e il 2011, segna un -3,4%; una diminuzione che prosegue anche nel 2012 riducendosi ulteriormente, nel biennio, di 2,5 milioni di tonnellate (- 7,7%).
La produzione nazionale si attesta al di sotto di 30 milioni di tonnellate (valore analogo a quelli rilevati negli anni 2002/2003).

L’anno scorso ogni abitante italiano ha prodotto 504 kg di rifiuti, ben 32 kg in meno rispetto al 2010. L’Emilia Romagna, con 637 kg di rifiuti pro capite, è la regione con la maggior produzione,seguita da Toscana (con 614 kg per abitante), Valle d’Aosta (605 kg), Liguria (586 kg) e il Lazio (582 kg). Produce invece meno rifiuti la Basilicata (al di sotto di 400 kg per abitante per anno), seguita da Molise, Calabria e Campania (tutte con meno di 450 kg per abitante) I costi 2011 del servizio di igiene urbana riferiscono di una spesa media annua pro capite di 157,04 euro (+4,6% rispetto all’anno 2010), imputabili alla gestione dei rifiuti indifferenziati per il 42,6%, alle raccolte differenziate per il 24%, allo spazzamento e al lavaggio delle strade per il 14,4% e ai costi generali del servizio e del capitale investito perla rimanente percentuale.

Ogni abitante spende in media all’anno 144 Euro al Nord, 193 Euro al Centro e 157 Euro al Sud.
Il costo di gestione di 1 kg di rifiuto urbano ammonta a 29,2 centesimi; per ogni kg di rifiuti si spendono 27 centesimi di euro al Nord, 31 centesimi al Centro e 32 centesimi al Sud.

La percentuale di copertura dei costi del servizio con i proventi dalla Tarsu e dalla tariffa sui rifiuti è passata dall’83,9% del 2001 al 94,1% del 2011, collocandosi ancora al di sotto della copertura totale dei costi prevista dalla normativa vigente in materia.

A livello nazionale la raccolta differenziata si attesta al 37,7% nel 2011 e al 39,9% nel 2012.
Il nord resta l’area italiana più differenziata con una percentuale di raccolta complessiva che supera il 50%, mentre centro e sud raggiungono rispettivamente 32,9% al 26,7%.

A livello regionale, Veneto e Trentino Alto Adige differenziano, il 62,6% e il 62,3% dei rifiuti, mentre Sicilia e Calabria mostrano tassi inferiori al 15% I rifiuti urbani smaltiti in discarica nel 2012 sono 12 milioni di tonnellate (circa il 39% dei rifiuti urbani prodotti), 1,5 milioni di tonnellate in meno rispetto al 2011 (-11,7%).

Il numero delle discariche per rifiuti non pericolosi che hanno smaltito RU, nel 2012, è pari a 186, sei in meno del 2011, confermando la tendenza già evidenziata nell’ultimo quinquennio.
Dal 2003 hanno chiuso 288 discariche, l’80% delle quali al Sud (229 unità), 43 al Nord e 16 al Centro. Oltre 311 mila tonnellate i rifiuti urbani esportati nel 2011, di cui circa 310 mila sono rifiuti non pericolosi (il 99,7%).
L’Austria è il Paese verso cui vengono destinate le maggiori quantità, oltre 71 mila tonnellate, il 23% del totale esportato, seguono la Cina con il 17,5% del totale, l’Ungheria con il 16,9% e la Germania con il 10,1%.

Sono state invece importate oltre 261 mila tonnellate di rifiuti urbani di cui solo 40 tonnellate sono rifiuti pericolosi.
Il Paese da cui proviene il maggior quantitativo di rifiuti urbani è la Francia, con oltre 188 mila tonnellate (72% del totale importato),seguono Svizzera con il 15,7% ed Austria con il 4,9%.

Cliccando sui link di seguito è possibile scaricare il Rapporto Rifiuti ISPRA 2013 e una sintesi in formato pdf

Rapporto Rifiuti ISPRA 2013

Rapporto Rifiuti Urbani ISPRA 2013 - Sintesi dei dati


Fonte www.isprambiente.gov.it

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